La storia e le tradizioni
di Castel Baronia.
Il territorio della Baronia è impregnata di storia e tradizioni popolari che identificano la bellezza di codesta magnifica terra, marcando ogni singolo aspetto della sua esistenza, rendendola unica.
• Comune di Castel Baronia
Le sue origini, sospese tra storia e leggenda, si collocano intorno all'anno mille, quando si sviluppò una florida comunità civico-religiosa. Il ritrovamento di numerose tombe sannitiche (VI-V secolo a.C.) attesta comunque la presenza di insediamenti ancora più antichi. Le sue vicende storiche furono legate a quelle di Vico, l'attuale Trevico, al cui dominio fu a lungo sottoposta. Fu amministrata in epoca normanna da Gradilone, nipote di Roberto il Guiscardo, e in seguito da Arrigo, figlio di Federico I Barbarossa. Inglobata tra i possedimenti di Ada de Bruveriis, passò nel 1237 ai Del Balzo Orsini; durante la successiva dominazione spagnola divenne sede di bande di briganti capeggiate dal feroce Mariotto che parlavano una lingua comprensibile solo agli abitanti del luogo, il "ciaschino". Il toponimo è composto dal sostantivo "castello" e dalla denominazione di una parte dell'alta Irpinia che costituiva, nel Medioevo, la baronia di Vico. Il complesso religioso del Santo Spirito, uno dei più importanti della zona, è costituito da una chiesa barocca, adorna di statue lignee seicentesche e di tele di Giovanni Lanfranco (XVI-XVII secolo), e da un convento, costruito tra il 1623 e il 1630 e dotato di un chiostro settecentesco riccamente affrescato. Palazzo Mancini e il palazzo ducale, fatto erigere dalla famiglia De Ponte, rappresentano due pregevoli esempi di residenze signorili settecentesche. Degne di nota sono anche la chiesa di Santa Maria delle Fratte, risalente al 1137 ma ricostruita dopo il sisma del 1930, la chiesa di Sant'Euplio (XVIII secolo) e quella dell'Addolorata, edificata nel 1934 sui ruderi di un vecchio castello. Al di fuori dell'abitato sono visibili i resti di numerose tombe a camera di epoca sannitica.