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Storia e Tradizioni.

Foto Storia e Tradizioni

La storia e le tradizioni
di Trevico.

Il territorio della Baronia è impregnata di storia e tradizioni popolari che identificano la bellezza di codesta magnifica terra, marcando ogni singolo aspetto della sua esistenza, rendendola unica.



• Comune di Trevico

È identificata con la località chiamata TRIVICUM, citata dal poeta latino Orazio nelle Satire a proposito di un viaggio a Brindisi, compiuto in compagnia di Mecenate (35 a.C.). In epoca medievale fu capoluogo di una vasta baronia nonché sede vescovile (1058). Divenuta feudo dei De Bruveriis durante la dominazione angioina, passò successivamente a Marco Aiossa (1314) e al capitano spagnolo Consalvo di Cordova (1507); nel 1515 pervenne ai Loffredo, che ne mantennero il possesso fino al 1806, anno della devoluzione dei diritti feudali nell'Italia meridionale. La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Menzionata col nome di Vico nel Catalogus Baronum (1150-1168), ha assunto in tempi recenti l'attuale denominazione, che deriva dal nome dell'insediamento romano citato da Orazio. Il centro storico, di struttura medievale, è dominato dai resti di un castello, comprendenti cortine murarie e una torre cilindrica, e conserva ancora la principale porta d'accesso, porta Alba o porta Iacovella; quest'ultima, costruita nel periodo aragonese (XVI secolo), è formata da un arco a tutto sesto, retto da due pilastri in pietra sormontati da tre stemmi nobiliari. L'imponente cattedrale dell'Assunta, edificata nel XV secolo e rifatta nel XVIII, custodisce, tra l'altro, un fonte battesimale del 1618, un coro ligneo del Settecento, diversi dipinti di pregio a soggetto sacro e un'artistica nicchia di marmo (XV secolo); nel suo archivio, inoltre, sono custoditi testi e pergamene medievali adorni di miniature mentre nella cripta si possono ammirare notevoli affreschi del XIV secolo.

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