La storia e le tradizioni
di San Sossio Baronia.
Il territorio della Baronia è impregnata di storia e tradizioni popolari che identificano la bellezza di codesta magnifica terra, marcando ogni singolo aspetto della sua esistenza, rendendola unica.
• Comune di San Sossio Baronia
Il territorio di San Sossio Baronia fu abitato già in epoca romana (III-II secolo a.C.). Lo dimostrano le recenti ritrovamenti archeologici, comprendenti, tra l'altro, una strada lastricata, strutture murarie e reperti vascolari. L'attuale abitato, tuttavia, si sviluppò probabilmente in epoca normanna (XII secolo) intorno a una chiesa dedicata a San Sossio. Casale di Trevico, fece in seguito parte dei possedimenti di Consalvo di Cordova e successivamente passò ai Di Loffredo, che lo tennero fino al XIX secolo. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Il toponimo, citato nel Catalogus Baronum (1296), riflette il culto del Patrono San Sossio, sottoposto al martirio a Pozzuoli insieme a San Gennaro; la specificazione, acquisita nel 1913, si riferisce all'appartenenza dell'abitato alla baronia di Vico. Pur essendo stata più volte danneggiata dai terremoti, conserva un interessante patrimonio storico-architettonico. La parrocchiale, in stile gotico, risale al Novecento: la bella facciata è adornata da un pregiato rosone centrale e da due statue della Madonna, disposte in posizione simmetrica rispetto al portale di ingresso; al suo fianco si erge un'elevata torre campanaria recante, sulla sommità, l'orologio civico. La splendida fontana delle Tre Cannelle, risalente al XVII secolo, fu costruita per volere di Ferdinando di Loffredo, che la adornò con lo stemma di famiglia e con l'immagine di San Sossio. Dello stesso periodo è la Croce Nuova, costituita da un basamento con quattro angeli scolpiti, una colonnina in parte lavorata a canali e un capitello sormontato da una croce in pietra. In località Fiumarella sono inoltre visibili i ruderi di un ponte romano.